Ecco perché l’odore del caffè stimola il cervello

L’odore del caffè è uno degli odori più confortanti che possiamo sentire al mattino, come se fosse una garanzia che tutto andrà bene, che siamo pronti ad affrontare la nostra routine e le sfide che ci attendono.

Inoltre, è un preludio al sapore che sentiremo quando il caffè sarà fresco, caldo e pronto per essere gustato. Non c’è da stupirsi che il caffè sia una delle bevande più popolari in Brasile e nel mondo.

Sia quando apriamo un sacchetto di caffè macinato, con la nuvola di polvere di caffè che si diffonde nella stanza, sia quando raccogliamo una manciata di chicchi, l’odore del caffè provoca un piacere olfattivo senza pari, richiamando ricordi e suscitando sentimenti profondi. Ma vi siete mai soffermati a pensare perché ci sentiamo più vigili e lucidi con il semplice profumo del caffè?

Nel testo che segue, riporteremo alcuni fatti che contribuiscono all’associazione che il cervello umano stabilisce tra l’odore del caffè e lo svolgimento di attività.

Cosa piace al cervello

Oggi sono già ben documentati gli effetti che la caffeina – l’alcaloide presente nel caffè – genera nella fisiologia umana, il principale dei quali è la sensazione di veglia. Questa sensazione che proviamo è il risultato dell’aumento della frequenza cardiaca e della stimolazione del sistema nervoso, oltre che della capacità della struttura molecolare della caffeina di bloccare i recettori dell’adenosina, molecole responsabili della sensazione di sonno e stanchezza.

Tuttavia, gli effetti generati dal solo odore del caffè non sono ancora unanimi all’interno della comunità scientifica. Ma alcune recenti ricerche condotte in Brasile e negli Stati Uniti indicano alcune possibili cause. Secondo uno studio condotto dall’Istituto D’or, a Rio de Janeiro, l’odore del caffè è in grado di attivare le aree cerebrali responsabili del piacere e della gratificazione, anche per le persone che non bevono regolarmente caffè!

Lo studio è stato condotto attraverso test effettuati con macchine a risonanza magnetica, che hanno monitorato le attività neurologiche dei partecipanti mentre venivano sottoposti a getti contenenti l’odore del caffè.

E l’ipotesi è stata confermata: l’odore del caffè attraversa la corteccia cerebrale fino a raggiungere il sistema limbico, determinando la stimolazione delle regioni cerebrali in cui si trovano i circuiti neurologici legati alle emozioni e ai ricordi, generando sensazioni di benessere e piacere.

Cosa serve al cervello

Un altro studio, questa volta condotto da ricercatori americani e pubblicato nella 57a edizione del Journal of Environmental Psychology, indica che l’odore del caffè è in grado di migliorare l’umore e la produttività di chi è esposto al suo odore.

Inoltre, questo secondo studio ha utilizzato un odore di caffè senza alcuna presenza di caffeina nella sua composizione! Ciò ha portato i ricercatori a ipotizzare una sorta di effetto placebo che può essere generato dall’odore del caffè, indipendentemente dai suoi componenti molecolari.

Che si tratti di un effetto placebo o meno, i risultati della ricerca sono comunque promettenti: la ricercatrice capo Adriana Madzharov afferma che è possibile osservare una sensazione di benessere in circa il 90% delle persone esposte all’odore del caffè, indipendentemente dal fatto che gradiscano o meno la bevanda stessa.

Un alleato in tempi di pandemia

Tra i numerosi effetti negativi causati dal virus Covid-19 c’è la parosmia, un’alterazione del senso dell’olfatto che può persistere per settimane e persino mesi. In alcuni casi, le persone infette non sono in grado di riacquistare l’olfatto.

Ma non tutto è perduto: alcuni medici hanno sviluppato una sorta di “riabilitazione olfattiva” per i pazienti che soffrono di parosmia come conseguenza dell’infezione da Covid-19, che coinvolge il nostro vecchio compagno: il caffè.

Si può quindi affermare che l’odore del caffè è un potente alleato nella vita quotidiana e nei periodi di crisi, essendo in grado di fornire un aiuto emotivo, motivazionale e salutare per tutti.

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